Eremo di San Valentino
Spesso l’amore più grande è quello che non si vede
San Valentino, un luogo incantato e spirituale da scoprire , Un piccolo mondo racchiuso e nascosto tra le rocce a picco sul lago di Garda..
Con questo articolo desideriamo segnalare un luogo MUST HAVE che non può mancare nelle vostre escursioni sul lago. Per visitare il luogo serve camminare lungo sentieri per 1h e 20 minuti circa.
L’eremo è costituito da una chiesina e annessa casa costruite sotto la roccia, molto suggestivi sono i due terrazzamenti che si affacciano su Gargnano
Nel luogo troviamo anche un’area pic-nic con un tavolo di legno ed una zona barbecue quindi se lo desiderate potete portarvi con voi carbonella e cibo da cuocere per fare un pranzo diverso dal solito. La chiesina è rustica ma anche ben tenuta, rispettiamo questo antico luogo di culto, nella stanza superiore troviamo la catena che aziona la campana.
come per tutti i percorsi del sito, anche qua ricordiamo di rispettate i luoghi che frequentate, maggiormente in questo luogo sacro e storico.
Non lasciate nulla dopo il vostro passaggio portando a casa tutto.
come arrivare
In auto:
Autostrada A4, uscita Brescia Est, si prosegue in direzione lago di Garda – Salò, dopo 20 km si raggiunge Salo e si prosegue sulla Gardesana
occidentale fino a Gargnano, quando la strada inizia a salire svoltare seguendo le indicazioni, Valvestino.
Dopo 12 km al bivio prendere a destra in direzione Costa Sasso e dopo 300 metri ancora a destra fino a giungere al parcheggio di Sasso dove
parcheggiamo l’auto.
Da qua ci aspetta 1 ora e 20 minuti di camminata (vedi descrizione del tracciato a piedi qua sotto).
descrizione tracciato a piedi
Per raggiungere San Valentino bisogna percorrere una mulattiera breve ma mediamente impegnativa visto il dislivello da percorrere.
Raggiunto il paese di Sasso e parcheggiata l’auto entriamo negli stretti vicoli del paese
e lo attraversiamo per intero in direzione nord.
Oltrepassato il paese seguiamo una sterrata
che finisce nel gretto di un ruscello, da qua proseguiamo sul sentiero ripido e sassoso di fronte a noi
che a breve entra nel bosco.
Dopo aver guadato un altro ruscello e percorsa una dura mulatiera ci troviamo su un terrazzo panoramico naturale con una bellissima
vista sul Lago.
Raggiunto il punto più alto del panorama teniamo il sentiero basso a destra come segnalato anche dal cartello informativo presente.
Dopo un breve tratto in piano iniziamo a scendere lungo una gola tra sassi, gradoni a zig zag, impegnativo ma non esposto o pericoloso.
Raggiungiamo il sentiero sotto e riprendiamo di nuovo a salire
e dopo alcuni saliscendi troviamo in mezzo al bosco di fronte a noi come per magia una porta.
Entriamo e saliamo i gradini che a breve ci porta d’innanzi all’eremo.
galleria fotografica
LA CHIESETTA DI SAN VALENTINO:
La tradizione racconta che buona parte degli abitanti di Gargnano, per sottrarsi al flagello della peste, che nel 1630, si era propagata
anche nel territorio della Riviera e che aveva mietuto ben 400 vittime, nella popolazione di tremila anime esistenti su tutto il territorio
comunale, si rifugiò tra le rocce di Monte Conero e dietro al Denervo, a gruppi staccati.
Terminato il contagio, si fabbricò la Chiesetta, come adempimento di voto dei superstiti, che erano qui rifugiati, nella fessura di roccia
a picco sul lago.
Oltre alla piccola cappella, il fabbricato si compone di una sacristia, di due stanzette, di un ripostiglio; una sorgente d'acqua scaturiva
dalla roccia viva che alimentava la piccola cisterna di raccolta dell'acqua piovana.
Nel 1842 era giunto in questa grotta, Geremia Paladini, proveniente da Cassone di Brenzone, forse renitente agli obblighi militari sotto la
dominazione austriaca del tempo o forse per nascondersi per qualche motivo che non fu mai rivelato. Venne soprannominato " el Romet de
San Valentì " e la sua figura caratteristica, ritratta in un profilo dal vero nel 1859 lo raffigura, come lo si vedeva passare di paese
in paese, col suo bastone e la sacca, per andare alla questua.
Alla ricorrenza di San Valentino, il 14 febbraio di ogni anno, dalla Parrocchia di Sasso, moveva un devoto pellegrinaggio in processione,
sfidando la neve, la strada ghiacciata e i disagi del freddo, per portarsi sul luogo a assistere alla Messa.
Abbandonata all'incuria del tempo, quasi senza tetto, semi diroccata, la Chiesetta fu restaurata nel 1970, per merito dell'Ing. Alberto Cita,
affrontando notevoli difficoltà di trasporti e di manodopera, nelle quali ai prodigava Emilio Baruffaldi, coadiuvato da generosi prestatori
di lavoro e continuata in seguito da Mario Montenovi e da altri appassionati cultori.
Tra le macerie fu rinvenuta la pala dell'Altare dell'epoca, raffigurante s. valentino ai piedi della Madonna col Bambino. L'altare era in
legno dorato, riccamente intagliato ed arricchito da candelieri lignei; parecchi quadretti di Ex-Voto, sulle pareti, testimoniavano la fede
e la riconoscenza della popolazione.
Il 14 febbraio 1971 terminati i restauri, si svolse la cerimonia dell'inaugurazione: erano 11 anni che non si celebrata più ed ufficiò
Mons. Primo Adani Arciprete di Gargnano con il Parroco di Navazzo Don Franco Della Torre, colla presenza della famiglia dell'Ing. Cita,
munifico promotore dell'opera, del Coro “Monte Pizzoccolo" di Toscolano e col concorso di tutta la popolazione di Sasso, Musaga e delle altre
località vicine.
Questo candido punto che spicca tra i grigi massicci e i cupi Cìpressi, sembra ancor oggi elevare negli spazi celesti, il suo inno di
gratitudine A Dio.
Ora è affidata alla pietà e alla civiltà dei visitatori la conservazione di questo piccolo ma significativo gioiello prealpino che
dall'altezza di 700 m. sul livello del lago, domina a perdita d'occhio il panorama vastissimo.