el Cuel del Zanzanu'
Il Bandito è il nemico della società
ma se la società è marcia e corrotta, il bandito cos'è ?.
gmb
La storia ed il mito del brigante Zanzanu'
La storia:
La storia di Giovanni Beatrice, detto Zanzanù, ha inizio più di 400 anni fa. Il 4 Maggio 1605, sotto il loggiato del comune di Gargnano venne assassinato
suo padre con una pugnalata alle spalle.
Giovanni immediatamente volle vendicare l’uccisione del padre commissionata dalla famiglia Sette ed iniziò da qui una faida tra le due famiglie che si allargò
in maniera incontrollabile fino al bando del Beatrice che si rifugiò insieme ad alcuni famigliari sui monti sopra Gargnano.
La latitanza di Giovanni Zanzanù durò ben 15 anni (una delle più longeve latitanze della storia) anni in cui operò diversi scippi, sequestri e
omicidi verso alcune ricche famiglie tanto da diventare un mito per il popolo, una sorta di Robin Hood del Garda che combatteva contro un sistema
opprimente nei confronti della povera popolazione. Il Zanzanù era la riscossa dei loro soprusi.
Il 17 agosto 1617, dopo un fallito agguato a Gardola, il Zanzanù ed i suoi compagni banditi scapparono nei boschi dove però furono sorpresi ed uccisi in località
Visine di Tignale.
I notabili della comunità di Tignale commissionarono un quadro ex voto per ringraziare la Madonna per l’eliminazione del bandito. Il dipinto,
attribuito al pittore Giovan Andrea Bertanza è tuttora appeso nel santuario di Monte Castello e rappresenta una sequenza filmica dell’ultimo giorno del bandito.
Questo dipinto ha fatto sì che la storia e la leggenda di Giovanni Beatrice, detto ol Zanzanù arrivasse fino a noi.
il cuel del zanzanù:
glossario:
Cuel in dialetto Bresciano significa covolo, cunicolo, caverna
Zanzanù: soprannome dato a Giovanni Beatrice, detto il Zan Zanone, in dialetto, Zanzanù
Il cuel del Zanzanù (conosciuto anche come Covolo del Martelletto) è uno dei numerosi rifugi utilizzati da Giovanni Beatrice, si trova in Valvestino nella selvaggia
e meravigliosa val Droanello.
A metà valle sulla sinistra si intravede uno sperone di roccia che sorge tra i boschi detta corna del Martelletto, la sua base presenta una vasta grotta disposta
su più livelli e venne utilizzata dal bandito come campo base e nascondiglio per lui e tutta la sua banda.
Grazie alla ottima posizione e alla visuale su tutta la valle, il Beatrice da questo punto riusciva ad intravvedere e non farsi sorprendere dai suoi nemici che lo cacciavano.
come arrivare
Autostrada A4 Milano-Venezia, uscita Brescia Est, proseguiamo sulla superstrada in direzione Salò, dopo le gallerie sempre diritti sulla Gardesana occidentale SS45BIS fino a Gargnano dove lasciamo la Gardesana per salire verso la Valvestino (SP9) che percorriamo per 7 km, andiamo a destra, oltrepassiamo Navazzo e proseguiamo ancora per 10 km costeggiando il lago della Valvestino e parcheggiare pochi metri prima del terzo ponte (località Lignago). .
descrizione tracciato trekking
Lasciata l’auto nel piccolo piazzale poco prima del terzo ponte in località Lignago
PIC1,
si sale lungo la sterrata (sentiero numero 291)
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che per i primi metri sale di quota
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per poi spianare e proseguire parallela al torrente Droanello che si trova alla nostra sinistra.
Percorriamo la sterrata per 700 metri fino al cartello che indica la località ora chiamata Cuel Zanzanu
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PIC5.
Attraversiamo il torrente Droanello guadandolo (non c’è ponte)
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e cerchiamo il sentiero di non facile individuazione se l’erba è alta
PIC8.
Subito si sale nel bosco dove il sentiero diventa più evidente. Dopo 20 minuti di camminata in salita arriviamo al Cuel dove possiamo osservare la
conformazione carsica della grotta ed alcuni manufatti di pietra a secco
PIC9.
E’ probabile che alcuni di questi muri a secco siano stati realizzati dal gruppo di banditi del Zanzanù
Qui i banditi vivevano, mangiavano e dormivano,
una emozione che ci porta indietro di 400 anni quando la vita di quei tempi era molto più dura e diversa dalla nostra.
Dopo una breve sosta a meditare ed osservare questo luogo magico, siamo pronti per il ritorno dove semplicemente percorriamo a ritroso la via dell’andata.
Giro semplice ma ricco di natura e storia.
descrizione tracciato MTB
Se amate pedalare in sella ad una mountain bike, ecco uno scenografico tour ad anello per MTB e E-Bike di 45 km di difficoltà medio-alta.
Con l'itinerario proposto avrete modo di vedere la diga, il lago, la val Droanello ed ovviamente, con una deviazione a piedi, il cuel del Zanzanù.
Descrizione del tour: link
Video dell'itinerario: link
video
cuel-zanzanu MTB
In MTB lungo i trail della Valvestino nella storia del bandito Zanzanù
guarda il videocanale youtube